Microplastiche: minuscoli frammenti di plastica invisibili ad occhio nudo ed in grado di danneggiare il benessere dei nostri oceani e della fauna marina. Ogni anno, circa 0,6-1,7 milioni di tonnellate di microfibre vengono rilasciate in mare. Senza la collaborazione di tutti i cittadini del mondo, la quantità di microplastiche con diametro inferiore ai 5 mm continuerà a crescere di pari passo con la domanda di fibre sintetiche per la realizzazione di capi d’abbigliamento.
Più di quel che pensi: quello che acquisti, indossi e lavi ogni giorno ha un impatto importante sulla salute del nostro pianeta.
Le fibre sintetiche, quali poliestere e acrilico, sono realizzate con plastiche derivate dal petrolio. Indossando e lavando indumenti realizzati con queste fibre, migliaia di microplastiche vengono rilasciate nell’aria o nei corsi d’acqua. Il quantitativo rilasciato dipende dalla fibra stessa e dal detergente utilizzato, ma gli studi stimano che durante un ciclo di lavaggio di 5 kg di tessuti in poliestere, vengano rilasciate in media 6 milioni di microfibre.
Essendo una fibra naturale, la lana non inquina i mari con microplastiche: la scienza ha dimostrato che la lana, anche quella lavabile in lavatrice, si biodegrada.
A differenza delle fibre sintetiche, la lana Merino assorbe umidità e vapori, riducendo quindi il sudore. I cattivi odori vengono assorbiti dalla fibra e rilasciati durante il lavaggio.
La lana Merino è tra le fibre più traspiranti perché in grado di assorbire l’umidità per poi trasferirla verso l’esterno.
La lana Merino non è una fibra passiva come quelle artificiali ma è in grado di reagire in maniera attiva alla temperatura corporea, aiutandoti a stare caldo quando fa freddo e fresco quando fa caldo.
La naturale elasticità della lana Merino permette ai capi realizzati con questa fibra di adattarsi facilmente ai tuoi movimenti, senza mai perdere la forma originale.
La lana Merino assorbe le radiazioni UV proteggendoti dal sole, quindi è l’ideale per tantissime attività all’aperto.
Grazie al progetto “Plastic Leak”, i brand hanno ricevuto, per la prima volta nella storia, delle linee guida per misurare l’inquinamento dovuto alla plastica lungo l’intera filiera. Questa metodologia scientifica permette di identificare la diffusione di plastica nell’ambiente dando ai brand la possibilità di migliorare tali processi e ridurne la quantità e l’impatto ambientale.